mirko orlando

Junkies ballads, Voci di periferia

MIRKO ORLANDO È TORNATO: un reportage tra fumetto e interviste.

Junkies Ballads: il nuovo fumetto di Mirko Orlando edito da Edizioni Il Galeone. Qui c’è qualcosa che non va, non è giusto che ogni volta che leggo una sua storia a fumetti resto giorni a pensarci…mi chiedo se abbia mai visto una narrazione simile in questo contesto, che infondo mi aspetterei, quando sento le parole giornalismo e graphic novel.

Il graphic journalism resta quel genere scomodo, trattando temi che hanno subito un perbenismo sociale perdendo la cruda realtà. In questo Mirko Orlando non fa sconti e va diretto, non avrai il tempo di riflettere, di elaborare la giusta opinione: leggi e basta, tutto verrà dopo!

Il primo fumetto che ho letto di Mirko Orlando è stato Paradiso Italia edito da Edicola Ediciones; di cui ho avuto l’opportunità di approfondire con lui il tema dei migranti e il suo ruolo in un giornalismo effetto stamp alla Pazienza. Il suo occhio fotografico consente una lettura profonda e senza inganni, quasi spaventa come arrivi dritto al messaggio. Se vuoi conoscerlo ti invito a leggere questa breve intervista 3 DOMANDE A MIRKO ORLANDO e dirmi cosa ne pensi.

Junkies Ballads: “Non è molto e non è mai abbastanza.” (cit. M.O.)

L’autore la definisce una raccolta di appunti e forse sistemati secondo un ordine, non il nostro il suo esclusivo.

Junkies Ballads Voci di periferia è un reportage, uno zibaldone spregiudicato, un diario doloroso d’interviste, incontri e biografie gettate nella discarica della periferia di Torino. Fotografie, voci e disegni compongono il mosaico di un’umanità alla deriva il cui aspetto più desolante, dopotutto, riguarda l’imperizia con cui muore a sé stessa. Quando il vento soffia dalla periferia, portandone le voci, ciò che si sente sono soltanto bestemmie.

Mirko Orlando

Tra la bava e la brezza si passa da un dialogo metafisico con Pasolini alle storie di chi ha subito una Torino ai tempi successivi alla Fiat. Volti, racconti e piccoli aneddoti cancellano il confine tra voce narrante e parte integrante. Il suo talento emerge nelle foto e nei ritocchi ad arte dando struttura alla storia.

Indubbiamente l’apertura in dialetto napoletano rende graffiante il fumetto in ambientazioni post industriali; come napoletana ho riconosciuto il tono di quella ferraglia nelle sue parole e di resti di una vita operaia. Un ricordo triste dell’accoglienza dei “terroni” in cerca di lavoro, oggi sostituiti prima da rumeni, albanesi e poi dai neri come si dice tra i volti presenti.

Il fumetto di Mirko Orlando è quello per pochi, per quegli amici e i conoscenti che sono bravi a esporsi con la classica opinione pubblica, ma non vanno controcorrente e Junkies Ballads è un’inversione di marcia a u. E ora non ti resta che leggerlo!


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