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Fumetti e Donne: Martina Rossi

Le donne e i fumetti.

Oggi ritorno a parlare di fumetti e donne ed è d’obbligo presentarti Martina Rossi. Sai perché? Questa volta non trattiamo di fumetti erotici o storie che hanno come protagoniste le donne, ma effettivamente una fumettista che illustra e scrive. L’ultimo lavoro dell’autrice è Percy’s song di cui ti invito a leggere la nostra recensione, da lì si è percepito che Martina, o in arte Martidy, ha tanti mondi da raccontare. Scopri il suo sito web!

martina rossi

InTERVISTA a due!

1 – Da cosa è partita la passione per il fumetto?

Mi sono avvicinata al fumetto per caso. Ero già un’amante dell’illustrazione e m’incuriosiva l’idea di utilizzare le immagini per raccontare una storia. Sono partita leggendo qualche manga e anni dopo ho iniziato ad approfondire i miei gusti.

2 – Quando hai capito che poteva diventare una professione?

Quando ho iniziato ad ascoltare le interviste dei fumettisti che mi piacevano. Sentirli parlare del loro lavoro mi entusiasmava e mi rendevo conto che disegnare, era un’attività che occupava quasi tutta la mia giornata. Nel momento in cui le persone hanno iniziato a chiedermi le prime commissioni, ho capito che forse, quella che era solo una passione, poteva darmi anche da mangiare.

“Nasco nel 1989 a Recanati, dove mi avvicino fin da piccola al mondo del fumetto e dell’illustrazione. Conseguo il diploma presso l’Istituto Statale D’arte “G. Cantalamessa” a Macerata e mi trasferisco a Roma per approfondire le mie conoscenze fumettistiche. Dopo aver concluso il mio percorso di studi presso la Scuola Romana dei Fumetti, inizio a lavorare come ritrattista e copertinista per autori minori. Nello stesso periodo lavoro come illustratrice per il quotidiano “Metro Roma”. Approdo nel 2016 alla casa editrice “Lo Scarabeo”, illustrando un mazzo di tarocchi dedicato al Piccolo Principe. Dopo aver pubblicato la mia prima graphic novel “Percy’s song”, continuo a lavorare come colorista per case editrici indipendenti.”

BIOGRAFIA

3 – Come una donna si muove nel mondo del fumetto e quali sono i tuoi consigli per le giovani.

Esattamente come un uomo: facendo test, andando alle fiere, cercando di parlare con gli editori. L’unica differenza è che essendo un mondo prettamente maschile, è facile che si scada in conversazioni poco consone e che a volte vertono verso la molestia. Il mio unico consiglio, è di non abbassare mai la guardia. Quando vieni contattata da un editor o da un cliente, prova sempre a parlarci in modo professionale e magari cerca informazioni su di lui, sui social o preferibilmente tramite chi ci ha lavorato. Con il tempo, diventa più semplice capire quali sono i professionisti di cui ci si può fidare.

4 – Perché il settore italiano è dominato dalla presenza maschile rispetto all’anglo-sassone e francese secondo te?

Credo che la maggior parte dei fumetti che ha preso piede in Italia negli anni passati, fosse palesemente scritta per un pubblico maschile: sparatorie, western, eroi, donne con curve da capogiro. E difficilmente questo genere di ambientazioni cattura l’attenzione di una ragazza. Ma le cose stanno lentamente cambiando: c’è maggiore divulgazione di fumetti più introspettivi, complessi e meno stereotipati. Non è più difficile trovare una storia che parli di tutta quella gamma di sensazioni che possono interessare tanto a un ragazzo quanto a una ragazza. 

5 – Chi sono le fonti d’ispirazione?

Io personalmente non leggo molti fumetti e subisco maggiormente il fascino dell’illustrazione. Ma i miei fumettisti preferiti al momento, sono Gipi e Cyril Pedrosa. Sono stati loro a farmi capire quanto si potesse scendere in profondità con una storia, senza dover necessariamente scrivere un libro. I loro disegni amplificano le emozioni delle storie che narrano, e indipendentemente da quale sia il proprio genere, è questo quello che vorrei riuscire a fare in modo così comunicativo.

6 – Pensi di continuare in una saga Percy’s song?

No, il volume di Percy, è autoconclusivo.

7 – Con chi vorresti collaborare?

Non ho una persona in particolare. Mi auguro però di riuscire a trovare finalmente un ambiente professionale, creativo e stimolante.

8 – I tuoi progetti per il 2021.

Riuscire a dare vita a un fumetto che sto scrivendo da molto tempo. E’ stato un lavoro lungo e meticoloso e sarà molto difficile portarlo a termine. Da anni, l’idea di lavorarci mi spaventa, perché ho paura di non essere all’altezza. Ma contiene tutto ciò che posso dare e che sono e ho trovato chi ci crede quanto me, quindi non vedo l’ora di affrontarlo e dargli vita.

9 – La tua comunicazione online quanto conta per te?

Moltissimo, potremmo dire che è fondamentale. I social mi permettono di far conoscere i miei lavori, ottenere un feedback, ma soprattutto sono essenziali per trovare lavoro. Al momento tutti i progetti ai quali sto lavorando, sono arrivati da Facebook. A volte, aiutano a capire se i propri disegni trasmettono qualcosa, se si sta lavorando nel modo giusto. Si creano connessioni con altri artisti bravissimi che altrimenti sarebbe impossibile conoscere. Si condividono preoccupazioni lavorative e si conoscono realtà diverse. Io personalmente li trovo indispensabili.

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