Michelle Reviglio: oltre i tabù

fumetto erotico al femminile

INCONTRIAMO MICHELLE REVIGLIO DEL FUMETTO EROTICO ITALIANO.

Oggi, il fumetto erotico italiano continua a evolversi, influenzato dalle nuove generazioni di artisti e dalle mutevoli dinamiche sociali. Nonostante le sfide e le critiche, il genere persiste nel fornire uno spazio espressivo unico per esplorare la sessualità, la fantasia e la complessità delle relazioni umane attraverso l’arte sequenziale.

Ed è proprio per questo motivo che ho desiderato intrattenere una conversazione con Michelle Reviglio, conosciuta nell’ambiente artistico con in arte Ecchimosi. Da quando ho iniziato a seguire il suo lavoro e a interessarmi alle sue iniziative culturali, ho compreso che la sua tavolozza rosa rappresenta il confine di un gioco erotico immaginario che cattura le nostre fantasie. La sua capacità di narrare con delicatezza le sfumature più intime e desiderate la rende, senza dubbio, una figura di grande risonanza nel panorama artistico.

LA SUA INTERVISTA

1. Come hai deciso di diventare una fumettista di genere erotico in un mondo maschile.

Non ho scelto attivamente di diventare una fumettista erotica, ma i miei lavori hanno sempre avuto naturalmente questa spinta. All’inizio non avevo preso in considerazione il peso che avesse il mio genere in rapporto a questo tipo di fumetti ma dopo un annetto in anonimato mi sono accorta della montagna di stereotipi di genere che intaccano anche il disegno. La maggior parte delle persone pensavano che fossi un uomo e ironicamente spesso mi veniva detto che le donne non sono in grado di fare erotico. A quel punto ‘metterci la faccia’ è diventato un atto politico. Non è che le donne non ne siano in grado, ma il giudizio e i problemi che comportano questo lavoro si raddoppiano e sommano alle vicissitudini lavorative delle donne, comprese le molestie, il che tende a scoraggiare le persone interessate.

2. Quali sono le tue fonti di ispirazione per i tuoi disegni?

Più o meno qualsiasi cosa mi ispira un disegno, dalla coppia che dalla finestra vedo abbracciarsi per strada e darsi una pacca sul culo furtivamente agli utensili da cucina che con un occhio malizioso posso sembrare un armamentario kinky. Su tutto però direi l’intimità tra le persone. È un tema ricorrente nel mio lavoro, ha più peso l’intimità che la nudità nella mia visione dell’erotismo.

3. Come gestisci il processo creativo per le tue opere: esempio la scelta cromatica.

Sono assolutamente caotica nel modo in cui lavoro, un esempio infatti è la scelta del rosso per i miei lavori. Il magenta in generale tende a donare una maggiore morbidezza e calore al segno, e questo è il motivo che mi ha convinta a mantenere il colore, ma inizialmente fu una scelta casuale: In un periodo in cui per lavoro disegnavo troppo in digitale decisi di mantenere allenata la mano con dei disegni di anatomia su carta, sottomano avevo una marea di quelle matite da architetto bicolore, blu e rosse. È così che è nato il mio primo profilo di disegni erotici, ne ho fatto uno al giorno per due anni e pareva un peccato non mostrarli.

4. Come scegli i personaggi e le storie che rappresenti nei tuoi fumetti?

Scelgo personaggi e situazioni che definirei generiche, spesso mi chiedono chi sono i modelli ma non ci sono veramente, mutano di continuo. Mi piace raccontare e delineare situazioni e personaggi in cui tutti possono immedesimarsi. Uso un sacco di inquadrature in pov per questa ragione. La cosa a cui tengo di più è che le persone possano empatizzare con quello che disegno. Che i disegni possano ricordare un momento, una fantasia, una relazione, della persona che guarda.

7. Come pensi che il tuo lavoro influenzi la percezione della sessualità e dell’erotismo nella società?

Credo che normalizzi e incoraggi un rapporto positivo e un’accettazione della sessualità e dei corpi.

8. Quali sono i tuoi progetti futuri per la tua carriera di fumettista di genere erotico?

Al momento sto lavorando a ‘Goldie’ , un fumetto erotico vagamente ispirato a Riccioli d’oro e i tre orsi, che uscirà l’anno prossimo in Francia per ‘La Musardine’ e prossimamente anche in Italia…

9. Cosa consiglieresti ad altri artisti che vogliono avvicinarsi a questo genere di fumetti?

Fare erotico perché il ‘porno’ è successo facile é un miraggio. É divertentissimo e ne vale la pena, e c’è assolutamente bisogno di artisti e sensibilità giovani nell’erotismo, ma bisogna esser coscienti che è una lotta continua con la censura e con realtà editoriali che non si vogliono prendere la responsabilità di pubblicare certi contenuti. 

È anche un impegno sociale. Non è più questione di mostrare qualcosa di trasgressivo e proibito ma di rappresentazione, di corpi, generi e sessualità diverse, di educazione, di inclusione.

10. Come pensi che la tecnologia e la diffusione dei fumetti online abbiano influenzato il tuo lavoro?

Per quanto rimpianga il periodo in cui in Italia giravano un sacco di riviste cartacee di fumetto erotico sono contenta delle possibilità che mi dà la tecnologia: Mi permette di raggiungere persone molto lontane da questo ambiente e da questo medium, le stesse che spesso vengono stupite da un approccio diverso alla sessualità.

In conclusione vi invito a seguire Michelle Reviglio e i suoi nuovi progetti nel mondo del fumetto erotico italiano, come la la mostra collettiva su erotismo e intimità che inaugurata presso il Comix Cafè di Bologna: IL FUMETTO EROTICO, PASSIONE FEMMINILE.

Un ringraziamento speciale all’artista e all donna che mi ha concesso del tempo e mi lascia con riflessioni interessanti.


Questa intervista nasce da una nuova collaborazione con Femmina che arriva da un account di Instagram con l’intento di crescere e realizzare una rivista esclusiva di fumetti erotici disegnati/scritti da donne fumettiste. Sono sempre alla ricerca di fumettiste, se sei una delle interessate contattale in DM.

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