Apollonia Saintclair, l’intervista

LA MAESTRA DELL’EROTICO: APOLLONIA SAINTCLAIR.

Lei è Apollonia Saintclair. Una grande artista che ha ridefinito il ruolo della donna nell’erotico, le sue illustrazioni sono stati d’animo che, noi tutte, almeno una volta nella vita abbiamo vissuto sentendoci “femmine”. Il genere erotico, più vado avanti con queste interviste, mi accorgo della sua eleganza e ricercatezza nei dettagli e Apollonia Saintclair è il dettaglio.

Il dettaglio comune dalla seduzione alla sottomissione, lo sguardo dell’innocenza alla consapevolezza, dal jeu du rôle all’estremo. I suoi lavori sono come i quadri, diventi un voyeur e scopri la tua femminilità in quei puntini e linee. I destinatari non hanno sesso e la parte trasgressiva che emerge. Una dolce trasgressione in un ritmo lento che mi ha consentito delle curiosità, a cui lei ha risposto con dedizione.

La sua ultima produzione è in prevendita: INK IS MY BLOOD Volume 6 (jusqu’au 7 mars 2023).

INTERVISTA

1- Qual è la storia che racconti e da chi?

“Vorrei quasi dire che racconto storie dal punto di vista dello spettatore. Quello che voglio dire è che cerco di avere una prospettiva essenzialmente umanista. A differenza della maggior parte della storia dell’arte, in particolare dell’arte erotica, che si basava su un punto di vista quasi strettamente maschile, vorrei che i miei disegni fossero leggibili da spettatori di tutti i sessi e di tutti i tipi. Questo non vuol dire che debba piacere a tutti, ma piuttosto che racconto storie aperte, piene di riserve di finzione, che, a seconda dell’orientamento di chi le guarda, consentono varie interpretazioni, spesso anche antagoniste. Se le donne sono spesso in primo piano nelle mie produzioni, è tanto per colmare un’assenza ingiustificabile, vecchia di millenni, quanto per esplorare nuovi percorsi narrativi e consentire ricombinazioni inaspettate per storie che tutti conosciamo, ma che sono sempre state raccontate con lo stesso aspetto. Cambiare punto di vista è quindi anche un modo per calarsi nell’abisso, e uscire dal cliché per entrare nella profondità del disegno.”

2- Ho letto che sei autodidatta: quanto ti sei scoperto artista?

“Ho sempre disegnato, in modo più o meno intenso a seconda del periodo, ma nel 2011 c’è stato un clic, tanto dal punto di vista tecnico quanto nel fatto che per puro caso ho iniziato a pubblicare i miei primi disegni su Tumblr. La risposta degli utenti di Internet è stata sorprendente e così entusiasta che mi ha spinto a continuare, e soprattutto a spingere sempre oltre i miei limiti, per immergermi completamente in questa passione. Da lì a dire che sono un artista… non lo so. Vivo fuori dai circuiti classici delle gallerie e delle fiere. Il mio percorso è più solitario, più centrato, e questo mi piace: non voglio fare altro che disegnare una pagina dopo l’altra e mettermi costantemente alla prova, senza guardarmi troppo intorno, se non per imparare.”

3- Cosa ne pensi del fatto che il mercato dei fumetti erotici sia in mano solo agli uomini.

“Non sono molto consapevole della situazione attuale, a dire il vero. Devo scegliere tra disegnare o seguire le ultime fiction del ramo durante i festival – e francamente ogni minuto per me è prezioso… Ci sono però, mi sembra, autrici sempre più talentuose in questo campo, che riescono a diventare sempre più visibili. Le cose stanno cambiando, anche grazie ai social network, anche se è vero, il processo è lento, perché ci vuole tempo per trasformare uno stato di cose che probabilmente è antico quanto il neolitico…”

4- Perché hai scelto il genere erotico nelle tue illustrazioni?

“Direi che è stato l’erotismo a scegliermi… È, se devo essere sincera, ciò che mi ha sempre attirato verso l’arte in tutte le sue forme, dalla statuaria antica alle pubblicità sulle riviste di moda. A volte penso che l’arte sia intrinsecamente legata all’erotismo, anche quando è ben celato come in un’immagine pia. Come se il sesso – e ovviamente la morte – fossero gli unici due temi degni di essere espressi attraverso l’arte… Ciò che cambia è il contesto, il punto di vista, l’ideologia, l’atmosfera, ecc… ma questa tenaglia ardente che ti prende per le viscere, che cattura il tuo sguardo e non si lascia mai andare, è questo impulso esasperante, primordiale, che sgorga nei momenti più sorprendenti, come una vipera, dal tuo subconscio. Questa è ovviamente una visione riduttiva e una pura distorsione della mia mente subdola…”

5- Quando una donna è erotica?

“Quando rivela la sua femminilità circondandola di mistero. Quando diventa un fenomeno strano e familiare, vicino eppure incomprensibile e irraggiungibile. L’erotismo ha un milione di attributi, ma una e la stessa fonte: questo desiderio trascendente che risplende nel profondo di ogni essere umano.”

IN CONCLUSIONE

Lei ha tracciato una strada, quando un social media come Tumblr le dava conferma della sua eccezionalità. Anch’io come altre ci stiamo riconoscendo in un erotico raccontato, vissuto e condiviso. Grazie ad Apollonia e alla sua disponibilità, oggi possiamo dire di conoscerla meglio e leggeremo le sue produzioni in un chiave più intima.

La sua intervista è parte di un fil rouge #femmina2023 che per chi mi conosce, sa che voglio arrivare a fondo e trovare delle risposte in chi per me è una guida o in questo caso: la musa ispiratrice. L’intervista è tradotta dal francese, e se qualcuno mi chiedesse della sua vera identità risponderei in dialetto napoletano: i’ nun sacc’ niente.

In evidenza img @apolloniasaintclair – ink my blood volume 2


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