Gli Erotici di My Secret

My Secret non è più un segreto tra i fumetti erotici di Zavala Comic Magazine.

Per questo ripropongo la sua intervista e la inserisco ufficialmente nel nuovo progetto di Femmina 2023. Sai i fumetti erotici fanno il loro debutto negli anni sessanta e oggi sono di grande interesse tra moltissime persone sia uomini che donne, ma soprattutto giovani.

Difatti la comunicazione visiva la fa da padrone, il piacere è profondamente legato all’immaginazione e l’autrice di My Secret è in grado d’innescare risposte sia a livello fisico che emozionale.

My Secret racconta l’erotico a fumetti e lo fa in modo coinvolgente, rafforzato da una tecnica contro ogni “professionalismo” in questo modo cattura la tua fantasia e mette in evidenza il desiderio. Le sue storie diventano parte di una quotidianità, di una realtà che non è poi cosi lontana da ognuno di noi.

Ti invito a leggere i suoi fumetti inediti nel nostro magazine. Scopri la nostra iniziativa in abbonamento per i lettori di erotici…e non solo.

INTERVISTA

Nel frattempo conosciamo meglio l’autrice con le domande nel nostro stile.

  1. Che cos’è per te l’erotismo?

Per me l’erotismo è la libertà di poter esprimere i propri desideri e le proprie pulsioni apertamente. In effetti potrei riassumere il pensiero di cosa sia per me erotico con la capacità che le persone, prima o poi raggiungono (si spera), di esprimere in pieno oltre che il loro corpo anche la loro mente e i loro intimi pensieri. Quindi la consapevolezza di se stessi.

  1. In che modo il fumetto riesce a raccontare le fantasie erotiche.

Il fumetto riesce a esprimere le fantasie erotiche perché legando pensieri e dialoghi alle immagini, ti trasporta nelle situazioni. Empatizzi con i personaggi, ti rivedi in loro, per un attimo, vesti i loro abiti, le stesse situazioni e le vivi. Poi magari rimangono sul foglio, perché non tutti abbiamo le stesse fantasie ma per un momento le condividi. Ed è molto intimo se ci pensi.

  1. A chi vorresti fossero destinate le tue storie?

In realtà mi piacerebbe che le mie storie fossero lette sia da uomini che da donne, indistintamente. L’uomo è spesso più visivo, quindi legato alle immagini. La donna, certamente, scava più a fondo e per essere coinvolta ha bisogno di una trama. Vorrei che entrambi leggessero le mie storie perché cerco di collimare entrambi questi aspetti, tengo molto alla parte visiva ma anche a esprimere le mie emozioni e il mio pensiero attraverso il fumetto. Penso che sia un ottimo punto di incontro tra i due sessi, e che in qualche modo l’uno possa interagire con il punto di vista dell’altra.

  1. Condividi l tue fonti d’ispirazioni da artisti, profili a libri.

Per quanto riguarda il tipo di arte erotica che tratto, sia l’estetica delle immagini, sia i diversi punti di vista di altri artisti o letture hanno influito sicuramente da spunto e da incentivo alla mia fantasia e ai miei desideri. Adoro Crepax e la sua Valentina, che vive serenamente nei suoi sogni e nelle sue fantasie. Amo la femminilità e l’erotismo delle donne perfetti di Manara. Eppure grazie ai social mi sono abituata col tempo a domandarmi perchè quella determinata immagine abbia attirato la mia attenzione. È così difficile attirare l’attenzione al giorno d’oggi, perciò in un circuito come instagram dove quotidianamente passano sotto la nostra vista migliaia di immagini ci sono artisti e profili che se hanno questa capacità di attirare mi colpiscono immediatamente. Sono tantissimi i profili che seguo, che trattano di erotico, purtroppo però in questo caso la piattaforma è penalizzante.

  1. La realtà influisce nella narrazione?

Spesso e volentieri sono influenzate da avvenimenti o esperienze personali. Per quanto io sia una persona empatica, credo che parlare o disegnare di situazioni che non sento “mie” mi porterebbe solo a scimmiottare dei cliche e quindi a non comunicare nulla di nuovo, nessun punto di vista. Rimane sempre il mezzo attraverso cui mi esprimo o, per essere più chiara, mi libero.

6. Molti chiamerebbero la tecnica “tradizionale”: cosa ne pensi del fumetto digitale?

Ammiro molto chi riesce a lavorare in digitale e forse prima o poi proverò anche io a mettermi in gioco, ma in questo momento non mi sento convinta. Mi piace sentire la carta, sfogarmi sul foglio, sbagliare, arrabbiarmi, ricominciare o stupirmi… l’idea di tornare indietro e non perdere tutto è sicuramente rassicurante e mi permetterebbe di guadagnare tempo, ma non mi appartiene.

Verso chi disegna in digitale non posso che provare ammirazione. Come ogni cosa che non conosco, non sono portata a criticare, o a credere che l’una sia meglio dell’altra. Finchè un’arte “comunica” non si sbaglia mai.

  1. Penseresti a un vero progetto editoriale dei fumetti erotici?

Sarebbe un sogno, chissà che non possa diventare una realtà prima o poi.

E non si sa mai! (e oggi a distanza di un anno è una profezia).


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