Gianluca Testaverde e i nuovi fumetti del 2020

gianluca testaverde

TRA I NUOVI FUMETTI 2020: BRAINSTORMING.

Tra i nuovi fumetti del 2020 prende forma tra i social media anche il layout più tradizionale. Così Gianluca Testaverde ha tracciato la linea comune dal foglio, dall’inchiostrazione digitale fino alla pubblicazione su Instagram. Quando si è creativi prima o poi una nuova modalità si trova pur leggendo un fumetto riproposto dopo anni con un restyling di ottima qualità. Il suo modo di “fare” fumetti è vicino alla mia generazione ma la colorazione ha fatto la differenza. Inoltre ho sempre avuto un debole per quelle storie viscerali come Brainstorming che invito a leggere nel suo profilo.

Ora sentiamo cosa ne pensa lui dei nuovi fumetti del 2020 e quali spunti di riflessione ha suscitato una breve intervista.

1 – Raccontami l’incontro della Phoenix Publishing e Gianluca Testaverde.

Phoenix era inizialmente un’associazione creata da Emanuele Pellecchia e Francesco S. Tisi. Ma la sezione Publishing (e l’azienda in sé), è nata esattamente con la mia entrata in scena. Fui infatti io a suggerire di dar vita ad un ramo editoriale, seguendo quello che era a tutti gli effetti il
mio background.

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Eravamo al Napoli Comicon nel 2018, proprio nell’area adibita alle associazioni. Mi uscì così, di botto, e dissi “Ehi, pubblichiamo qualcosa”. Poi niente, da lì il passo è stato breve, eppure intenso e pieno di insidie. Quelle sempre, ma un giorno spero di vederle sparire, o quantomeno che si alleggeriscano.

2 – Da quando hai capito di voler disegnare fumetti e di averne anche un notevole apprezzamento?

Come dico spesso, mi piaceva disegnare fin da bambino (ma a quale bambino non piace?), ma sentivo anche il bisogno di raccontare qualcosa, di esprimermi e nel fumetto ho potuto soddisfare entrambe le mie esigenze. Sicuramente i primi apprezzamenti sono arrivati da amici e parenti. Posso affermare che mio fratello è stato uno dei pochi ad incoraggiarmi nel rincorrere questa cosa (talvolta sbagliando anche lui, parecchio).

Dopo essermi diplomato presso un ITC, mi sono reso conto che non avrei mai fatto quel tipo di lavoro. Quindi decisi di iscrivermi presso la Scuola Italiana di Comix. In seguito, quando cominciai a lavorare, sono invece arrivati i primi apprezzamenti da editori e (qualche) fan. Ma questo credo sia relativo: se lavori bene, avrai apprezzamento, è una normale conseguenza.

Certo, ci sono persone sui social che scaricano le loro frustrazioni sugli altri, quindi in questa “era digitale” bisogna anche saper distinguere tra un mero insulto e una critica costruttiva, che può realmente aiutarti a migliorare.

3 – Qual è la motivazione nella realizzazione di un tuo fumetto?

Sostanzialmente scrivo e disegno quello che mi piacerebbe leggere. Il mettere sé stessi (o raccontarsi) è una conseguenza, viene naturale e non c’è nulla di male. Il regista Nicolas Winding Refn disse in un’intervista “Sono un pornografo, faccio quello che mi piace”, ed è un’affermazione che condivido in pieno. Quando lavoro per gli altri, purtroppo non sempre
posso fare quello che mi aggrada, ma cerco comunque di metterci del mio, per non annoiarmi troppo.

Difatti raccontarsi è un ottimo esercizio per i nuovi fumetti del 2020 e consente di scegliere quale tipo essere: quello che scrive e disegna come un cantautore o un tecnico capace di disegnare mille tavole alla volta.

4 – Brainstorming è il fumetto nascosto nel cassetto? e di cosa parla?

I fumetti nascosti nel mio cassetto sono parecchi. Ma BrainStorming è quello a cui sono più intimamente legato. Mi rispecchia e molti sono i riferimenti autobiografici. Con questa opera affronto sia quello che mi affascina che quello che mi spaventa, inserendo anche sprazzi della mia vita personale condotta finora (e che condurrò). Se lo sto regalando sul web, è perché voglio che la storia sia libera, senza affanni di sorta, senza “catene editoriali” e che raggiunga quante più persone possibili.

Il protagonista è un vagabondo di nome Malcolm Crane, accompagnato da un cane parlante, un bassotto tedesco di nome Cucki.
Le avventure di Malcolm sono al limite dell’onirico e dell’erotismo. In effetti è un viaggio nella sessualità umana e, in particolare, nell’animo umano, che Malcolm esplora con noncuranza grazie a un “dono”. Ma di più non posso dire. Seguite la storia e capirete. Ben presto comprenderete anche come il titolo della serie, non sia stato scelto a caso.

Prima parlavo di elementi autobiografici, in merito ho una piccola curiosità: il cane che accompagna il protagonista è ispirato, per razza e nome, a quello che avevo da bambino (però no, non parlava). Posso dire che è stato il mio primo migliore amico (forse uno dei pochi, per la verità). Quando è venuto a mancare, è stato un grande dolore.

5 – Dove ti vedi fra 10 anni: sarai ancora un fumettista?

Non lo so proprio, 10 anni sono tanti. Al di là dell’ambizione lavorativa, vorrei poter diventare un buon padre e un buon partner, capace di sostenere la propria famiglia. Almeno lo spero.

6 – Quali sono le tecniche che utilizzi per il tuo fumetto online.

Non ci sono tecniche particolari. Faccio delle bozze a matite (i famosi layout) e poi inchiostro direttamente in digitale. Se parliamo, nello specifico, di BrainStorming, quelle che vedete sono vecchie vignette ritoccate di recente, dato che le ho realizzate diverso tempo fa. Quando la storia continuerà, potrete osservare un radicale cambio del tratto, perché ho ripreso a lavorarci da poco (ma la narrazione non cambierà di una virgola).

7 – Hai qualche progetto editoriale nascosto tra i nuovi fumetti del 2020?

Editorialmente sì. Ma siccome è nascosto, non posso parlarne.

8 – Consigli per un autodidatta.

Se è davvero quello che vuoi, un richiamo (!) a cui non riesci a sottrarti, devi studiare! Se non vuoi frequentare corsi, sia per questioni economiche o di tempo, allora studia per conto tuo: anatomia, panneggio, prospettiva, linguaggio del fumetto in generale, osserva, interpreta ed
elabora, chiedi a chi ha più esperienza di te. Sii umile. Se diverrai abbastanza bravo, il resto verrà da sé.

9 – Cosa ne pensi dei nuovi strumenti del web per un fumettista nel 2020?

Sicuramente agevolano parecchio le nuove generazioni, rispetto a 10 o 20 anni fa. I ragazzi di oggi posseggono decisamente più mezzi per far girare le loro opere, di qualunque genere esse siano, e per certi versi c’è anche meno tabù su determinati argomenti, quindi pure il pubblico è molto più ricettivo. Grazie a questi fattori concatenati, oggi ci sono parecchie piattaforme che permettono di cominciare a guadagnare in questo campo, come ad esempio Patreon. Un giorno, tempo permettendo, cercherò di capire come funziona.

Ed io con te ma condivido nella validità della piattaforma anche dal numero di sostenitori per i creativi: davvero alti! Mi sa che quest’avventura la faremo in parallelo magari saremo tra i nuovi fumetti del 2020.

10 – Quanto contano per te le nuove collaborazioni?

Moltissimo. Sono una persona che ne cerca sempre di nuove, non solo per raggiungere nuovi traguardi lavorativi, ma perché credo sia giusto potersi aiutare a vicenda.
Riuscire a creare quella sinergia che molte volte travalica il lavoro stesso è davvero stimolante, ti fa star bene e ti aiuta anche nel confronto con gli altri. È importante poter conoscere nuove persone e ampliare i propri orizzonti, per imparare insieme e migliorare. Purtroppo oggi non sempre è possibile per svariati motivi, tra i quali incontrare persone (talvolta anche alle prime armi), presuntuose e saccenti, che ignorano determinati contesti.
Non voglio dilungarmi e non voglio “uscire” troppo dalla domanda, ma se mi si permette un’osservazione personale, per la piega strana che il mondo sta prendendo, presumo sia necessario imparare ad accettarci gli uni con gli altri, senza romperci troppo le scatole a vicenda… nei limiti del possibile, ovviamente.

Il rispetto è importante, e il percorso è lungo anche per me. Magari è un’utopia, poi chissà.

Gianluca Testaverde nasce a Napoli nel 1988. Dopo il diploma ottenuto presso un I.T.C., decide di
iscriversi alla Scuola Italiana di Comix di Napoli, venendo seguito da professionisti quali Fabrizio
Fiorentino, Lorenzo Ruggiero (Marvel/DC Comics), e Steve Boraley (Bonelli). Mentre ancora frequenta i corsi scolastici, viene assunto come matitista dal quotidiano Terra, per le strisce “3D – La cronaca a fumetti”. Qualche anno più tardi, lavora come aiuto colorista presso il GGStudio e quasi contemporaneamente partecipa al compendium indetto da Pino Rinaldi per la sua serie “Agenzia X”, edito
dalla Cagliostro, disegnando una storia su testi di Edoardo Röhl. Attualmente è impegnato nella
realizzazione del graphic novel “Caged Birds”, per l’americana Bella Fe Films; Inoltre, da settembre 2018,
è editor presso la Phoenix Publishing, ramo editoriale della Phoenix Film Production ed ha disegnato il
primo volume della serie “Leggende Napoletane”. Ha pubblicato un libro di racconti, sempre nel corso del
2018, intitolato “Il giocattolaio ed altri deliri”.

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