Franziska e la nuova generazione di fumettiste

fumetti erotici

In arte Franziska, Francesca Casano si presenta nel mondo dei fumetti online, che sarebbe riduttivo e forse fuorviante per gli appassionati, come un fumetto erotico. Interessante è la sua risposta a una delle mie domande di come colloca l’erotismo e la sensualità nella prospettiva del tutto femminile. Indubbiamente racconta di intimità con ironia e dolcezza attirando un pubblico coinvolto, anche emotivamente, dalle sue tavole ben illustrate. Leggendo di fumetti online è difficile trovare nuove generazioni di donne che si presentano con storie di apparente leggerezza con tanta efficacia. Sei curioso di come si è completata l’intervista?

1 – Fumetto erotico e autrice donna: quali dei due trova più difficoltà a affermarsi nel settore editoriale?

Il genere erotico in generale è sempre stato basato più sui desideri maschili che su quelli femminili e, ancor più nel mondo del fumetto, autori e fruitori sono per la maggior parte di genere maschile. Fortunatamente il pubblico formato da donne giovani e mature ha cominciato a farsi sentire e, sempre più, mi sembra anche in modo “verace”. Autrici femminili di fumetti erotici infatti ce ne sono da molto tempo e danno quel tocco di sensualità in più, soprattutto a livello grafico, che è molto apprezzato, ma il target rimane sempre quello formato da lettori uomini anche collezionisti. E’ poco che le autrici raccontano la propria sessualità in un modo erotico tutto “diverso” semplicemente perché dettato da desideri e pensieri di donna che pensa al SUO piacere.

Spesso infatti, non usano graficità “classicamente” sensuali appositamente per differenziarsi dal solito e per sottolineare la veridicità di ciò che raccontano. Di conseguenza, il target diviene soprattutto femminile (anche se i maschietti ne sono parecchio incuriositi) ed essendo le lettrici in numero molto minore rispetto ai lettori, gli editori spesso rinunciano a prescindere a pubblicare così cosi di “settore”. Uso tutte queste virgolette ovviamente, perché mi sembra assurdo dover differenziare anche se si parla sempre di sessualità che, di generi e orientamenti, ne comprende TUTTI.

2 – Quale fumettista ancora segui e perché?

Le autrici che seguo come esempio, sia per stile che per argomenti, sono Vanna Vinci e Margaux Motin: la prima proprio come riferimento tecnico (sia nel disegno che nella narrazione) data la maestria che la caratterizza, la seconda per la carica energetica della sua espressività e per l’innovativo stile.

In quanto basate su temi femminili poi, ammiro e leggo anche tutte coloro che lavorano con forza già da molti anni o che stanno emergendo ora, alcune conosciute di persona o altre che fortunatamente ci tengono tanta compagnia sui social (da Silvia Ziche alla cara Lorenza Di Sepio, da Zuzu a Yole di Fumetti Brutti, per dare qualche esempio).

3 – Consigli per chi vuole dedicarsi al fumetto erotico: racconta come hai iniziato @principeneprincipassera.

Devo dire innanzitutto, arrivata a questo punto, che io non considero la mia serie sul Principene azzurro e le varie Principassera di genere erotico, perché il mio scopo non è mai stato quello di provocare brividi di piacere ma semplicemente di raccontare senza troppe paranoie e vergogne sceme vari fatti sentimentali (felici o meno) che accadono, annessi i momenti di incontri ravvicinati che possano scaturire poi in un sano accoppiamento (o meno). Poi, sia chiaro, che se le curve del Principene danno gioia alle mie lettrici, la considero come un’ulteriore vittoria!

Ho un tratto molto morbido, all’accademia di fumetto mi prendevano in giro perché rendevo morbidi pure i draghi pieni di zanne e sputanti fuoco dalle narici, e questo credo dia inevitabilmente sensualità alle mie figure: mi devo rassegnare! Per di più, io adoro l’ironia, quindi il genere a cui spero di appartenere è quello umoristico. Ma va bene qualsiasi cosa insomma, purché piaccia.

Premesso ciò, la chiave che ha funzionato con le mie creazioni è stata semplicemente riportare cose vere dettate da onestà intellettuale e riconoscibili in ciò che accade a tutti. Ho raccolto una montagna di testimonianze, cercato e selezionato le più significative e divertenti, e infine ho riversato tutto sui social. Ho chiesto inizialmente aiuti per divenire più visibile, ho girato tutta Italia per fiere varie e ho pagato il bigotto Facebook per sponsorizzare qualche vignetta. Non ho chiare le strategie di social management, ma sicuramente postare cose ben fatte e ben ponderate, fanno sì che si arrivi a far breccia nei cuori doloranti di chi è alla ricerca di qualcosa che lo rappresenti sulle infinite piattaforme di un Instagram o simili, così da condividere opinioni e fare confronti costruttivi.

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