Giulia é per te il rosso delle fragole…

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NON BASTA LA CANZONE DI JOVANOTTI PER RICORDARSI DI GIULIA FRAGOLA: FUMETTISTA, COLORISTA E DANNATAMENTE MAGICA. ABBIAMO AVUTO LA FORTUNA D’INTERVISTARLA:  MI HA INCURIOSITO COME UNA GIOVANE DONNA ABBIA CONQUISTATO SPAZIO NEL MONDO DEI FUMETTI, NON SOLO ONLINE!

Invadentemente sono andata dritta a ogni singolo fumetto, storia e collaborazione. Ma partiamo dalla fine…in che senso? Dalla sua ultima realizzazione: ASSOLO e AMNESIA.

LEGGI l’anteprima ASSOLO E AMNESIA

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Ci racconti in due parole cosa è per te Assolo?

Assolo è una storia breve che parla di una ballerina, Clara, e del suo disagio nello stare insieme alle persone. Racconta una parte di me, opportunamente modificata per diventare la storia di un personaggio che non sono io; infatti non capisco nulla di danza, ma adoro disegnare le ballerine e le ginnaste. È una storia a fumetti di 24 tavole realizzata in 24 ore, una challenge che porta a tirar fuori quanto di più genuino c’è in me. È l’ultima storia che ho realizzato e l’ho stampata insieme a un’altra mia storia breve, Amnesia.

Disponibile nel mio negozio ETSY: ACQUISTA QUI!

Potete leggere le prime pagine in anteprima proprio qui nella sezione EComics! Ringrazio tantissimo per lo spazio dedicatomi e per la promozione! ♥

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In Miss Hall che funzione hanno i primi piani?

Trasmettere le emozioni dei personaggi è per me il modo più semplice ed efficace di raccontare un momento, una storia; nonostante il fumetto Miss Hall preveda l’uso dei balloon e quindi dei testi, penso sia più efficace cercare di trasmettere i sentimenti attraverso uno sguardo, e solo se assolutamente necessario anche con le parole. Una cosa a cui mi dedico sempre molto sono le sopracciglia: incredibilmente espressive e divertentissime da disegnare! Direi che in questo può riassumersi la funzione dei primi piani nei miei fumetti.

La disposizione delle tavole in Miss Hall ci svela le coordinate del suo mondo interiore, qual è l’obiettivo del personaggio?

Se posso definirlo tale, l’obiettivo di Emily, la protagonista di Miss Hall, è che tutto resti uguale a com’è all’inizio della storia. La sua infanzia è stata splendida e lei non vorrebbe crescere, ma a 20 anni inevitabilmente non può più comportarsi come se ne avesse 10! Una Peter Pan un po’ troppo cresciuta, Emily saprà trasformarsi nel corso della storia, ma ci metterà un bel po’!

In Miss Hall, qual è l’elemento narrativo che lega i romanzi di Jane Austen e gli shojo manga?

Non c’è un solo elemento, tutto è volutamente un richiamo al mondo raccontato da Jane Austen nei suoi romanzi. Lo humor, il carattere di Emily e di Louise, l’aspetto del Capitano Knight, lo spazio dedicato alla natura e agli ambienti casalinghi e non. In una vignetta omaggio spudoratamente la locandina di Orgoglio e Pregiudizio di Joe Wright. Poi, siccome shojo manga fanno parte delle mie ispirazioni sin dall’adolescenza, ho creato questo connubbionei miei fumetti, ma in modo involontario! Le mie passioni sono fluite naturalmente all’interno di Miss Hall senza che nemmeno lo realizzassi!

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Come nasce il progetto Miraculous?

Sono stata contattata da una delle redattrici di Panini Comics dopo che ci siamo incontrate e conosciute nella Self Area di Lucca Comics. Avevo già sentito parlare di Miraculous Ladybug, e appena mi hanno proposto di realizzarne la trasposizione a fumetti ho accettato subito! È una storia molto nelle mie corde per quanto riguarda il disegno, e il triangolo amoroso tra i protagonisti è irresistibile!

In Miraculous quali sono gli archetipi di riferimento di Lady Bug e Chat Noir?

Direi tutta la letteratura sulle identità segrete! Da Sailor Moon a Spiderman, i supereroi che per proteggere i loro cari non svelano le loro identità segrete sono alla base dei personaggi di Ladybug e Chat Noir. Ovviamente per noi spettatori anche le loro identità segrete restano super-riconoscibili, ma questo è il bello dei fumetti e dei cartoni animati!

In Miraculous la scala cromatica in che modo riflette l’esperienza emotiva dei protagonisti?

Riflette abbastanza i sentimenti dei protagonisti ma non quanto vorrei. Nei miei progetti personali i colori raccontano dell’emotività dei personaggi e mi aiutano a trasmettere i loro sentimenti molto, molto di più. In Miraculous, essendo un prodotto con un target di bambini, cerco di far prevalere sempre i colori accesi e riconoscibili dei personaggi, concentrandomi per il resto sui colori primari nei fumetti.

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Come nascono le illustrazioni per il progetto Tutto è possibile?

Tutto è possibile è una breve storia illustrata più che un fumetto. Mentre frequentavo la Scuola del Fumetto di Palermo mi hanno proposto di illustrarla e mi sono divertita tantissimo! È una storia per bambini molto piccoli, per cui ho usato uno stile semplice e rotondo. Si è poi trasformato in un corto animato e in una piccola opera teatrale dedicata ai più piccini.

Dal punto di vista grafico il tuo eclettismo creativo è stimolante, ma come si potrebbe sintetizzare il tuo stile personale?

Bella domanda! Me lo chiedo costantemente quale il mio stile nei fumetti. Sicuramente la definizione che più si avvicinia è “Euromanga”, ma spesso mi piace disegnare in uno stile più realistico o più infantile o prettamente manga. Mi annoio a disegnare sempre nello stesso modo, ecco la verità!

Non posso non concludere con ringraziarla per la sua dolcezza e per chi segue i figli di sergio bonelli per la sua colorazione di una serie.

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