Stefano Labbia, classe 1984!

Stefano Labbia

Killer Loop’S è il progetto vincente di Stefano Labbia.

Conosciamo un giovane autore italiano di origine brasiliana che a quanto pare dal 2016 ha deciso di imporsi tra narrativa e graphic novel: Stefano Labbia della classe 1984!

Oggi è autore e sceneggiatore di una graphic novel seriale dal titolo “Killer Loop’S” (LFA Publishing – 2018), che ben presto sarà distribuita.

Abbiamo concordato con Stefano Labbia che qualche domandina per approfondire la sua novel prima dell’uscita. Ti lascio alla lettura dell’intervista a lui dedicata e come al solito c’è una sorpresa per chi avrà la pazienza di leggere fino in fondo il nostro articolo.

Buona lettura….che si abbassino le luci…ciak!

1. In Killer Loop’s, Kimberly può essere definito un anti-eroe?

Si, diamine! Decisamente non è una brava persona… anche se alcuni “strascichi” di umanità aleggiano in lui – esempio nella sua immoralità, ha una certa… moralità. Crede di essere un soldato solitario che combatte una battaglia giusta. Che nessuno, peraltro, gli ha chiesto di combattere… Una sorta di punizione auto inflitta perché, diciamolo pure, il suo “stile di vita” non è per niente salutare (e non mi riferisco solo alla sua alimentazione – piatti giapponesi e scotch!). Vedi il link Kimberly

2. Quali sono i riferimenti a cui ti sei ispirato per il personaggio di Kimberly?

C’è sicuramente tutto il filone “dark – per adulti” che ho amato abbracciando la maturità. Quindi c’è sicuramente un po’ di deadpool, un po’ di Punisher, un po’ di Lupin III… ma c’è anche un pizzico di follia a la “The Mask”! Un mix che ho shackerato personalmente, pronto a finire sotto ai vostri occhi in un bianco e nero pieno di… colori!

3. Tra i personaggi principali qual è quello che può essere considerato l’alter-ego di Kimberly?

Bella domanda! Sicuramente Darcine Poulson, una Detective brillante, che, al pari di uno Zenigata per Lupin III, darà a Stuart / Kimberly del filo da torcere. Ma Darcine, al contrario di Zenigata, è capace e costante nella sua ricerca di verità e giustizia… I suoi unici “bastoni tra le ruote” si rivelano essere i suoi superiori che non gradiscono la sua irruenza ed il suo essere intelligente (oltre che una bellissima donna!).

4. Qual è l’elemento narrativo che in Killer Loop’s lega la graphic novel al black humour?

Sicuramente l’ironia tagliente di Kimberly: al pari del ladro in giacca rossa / verde creato da Monkey Punch o al “mostro” dalla maschera verde ideato da John Arcudi e Doug Mahnke, per il nostro killer prezzolato dalla lingua lunga  ogni momento è buono per fare battute spesso trash, anni ’80 o… sopra le righe. Credo poi che il black sia invece dato dalle ambientazioni: il mondo di Stuart è un mondo veramente veramente nero e difficile. E, purtroppo, c’è da dire che non è poi tanto lontano dal nostro… anzi!

5. In Kremisi un uomo comune diventa “straordinario” in che modo sfrutterà i suoi poteri?

L’epopea di Jackson Moore / Kremisi è particolare: un uomo che diventa speciale e che viene travolto dagli eventi. La criminalità organizzata, le forze dell’ordine ed i suoi stessi “simili”, super umani dotati di poteri ESP, finiscono per avere motivi in comune per volerlo catturare. È l’essere più potente del pianeta… Ispira paura, preoccupazione. Anche Kremisi, come Kimberly, dopo aver assolto la sua vendetta, continua a cercare un motivo per vivere. Vedi Kremisi

Se Stuart / Kimberly lo trova nel fare delle sue mani insanguinate una professione convincendosi di fare la cosa giusta… Jackson continua a cercare persone a cui imputare tutto il male che ha ricevuto e che gli ha devastato la vita, letteralmente. Male che, a detta sua, non meritava di avere.

6. In che modo il personaggio di Bee contribuisce a portare avanti il plot di Kremisi? 

Bee credo sia uno dei personaggi più infidi e cattivi nella storia dei comics. Era un pessimo soggetto prima di ricevere i poteri e ancora più devastante – in tutti i sensi – dopo. La sua natura razzista, provocatoriamente anti liberale ed anti democratica la rende, nonostante il suo aspetto piacente, una ragazza pericolosa e ai limiti della psicopatia. Si contrappone a Kremisi, ancora in odore di umanità, nonostante il super potere acquisito, che si rende conto di essere stato molto vicino a restare lontano dall’empatia, dal rimorso, vivendo di emozioni nascoste, egocentrismo ed inganno. È una sorta di grillo parlante al contrario. Un diavoletto in cui ti riconosci e che ti spinge a cambiare perché ti fa paura essere così. Ma anche Bee alla fine avrà redenzione, per così dire: senza spoilerare il finale del volume, abbraccerà (quella che per lei risulterà essere) una giusta causa.

7. Jackson K Moore e Kimberly hanno qualcosa in comune o sono agli antipodi? 

L’uno è l’alter-ego dell’altro. Jackson ha sempre e comunque poteri. Kremisi è parte di lui: è Moore che ha la ragione e lo controlla. Kremisi è “solo” un’entità nata per giustificare ogni azione, ogni pensiero, ogni atto portato avanti dall’uomo senza perdere del tutto il contatto con il mondo e con i suoi simili. Il “mostro” / il super essere, quindi, protegge l’umano. Fa da scudo, prendendosi improperi, giudizi, frecciate e mandati di cattura, collezionando nemici. I co-protagonisti / comprimari che ruotano attorno a Mr Moore, sono molteplici e tutti con una sfaccettatura ed una caratterizzazione diversa: come detto, c’è il grillo parlante, il diavoletto tentatore, il fatalista, l’ossessionato, lo “sfruttatore”… ma alla fine Kremisi va sempre per la sua strada. Fa sempre quello che Jackson gli dice di fare. Alla fin fine… Jackson è uno di noi: due facce della stessa medaglia. Due persone in una. Noi che siamo, uno, dieci e centomila…

8. Dal punto di vista grafico i colori esprimono il punto di vista dell’autore, in che modo si differenziano quelli scelti per Killer Loop’s e per Kremisi?

Killer Loop’S aveva bisogno di un bianco e nero per via delle atmosfere decisamente dark anche se, per certi versi, col sorriso (ghigno?!) sulle labbra. Avevo optato per una tricromia, a dirla tutta, almeno inizialmente. Poi mi sono reso conto che, effettivamente, anche il “solo” b/n descriveva appieno le atmosfere di un mondo duro e “bastardo” – permettetemi di dirlo! – quale è il mondo di K e soci. Kremisi invece necessitava di colorazione: sono alla base di tutto per una storia di “supereroi”. I loro costumi variopinti, le location e gli scontri necessitavano di colori per trasmettere appieno tutte le sensazione e le emozioni che ho cercato di instillare nei lettori attraverso la storia, i dialoghi e le battaglie che i nostri vivranno.

9. Qual è il tuo prossimo progetto editoriale? 

Tantissimi: sto cercando disegnatori (mangaka in realtà!) per un euro manga a mia firma dal titolo “Green”. Poi c’è Atomic, una serie Sci-Fi che mi ha preso davvero davvero molto! Oltre a ciò ci sono progetti collaterali legati a Killer Loop’S e Kremisi (su tutti il volume di storie brevi di Super Madness!). Dimenticavo Leroy Lambick... un one.shot volume in b/n decisamente pulp!


Per i #covervictim come me: la copertina di Kremisi in cui effettivamente la colorazione ne arricchisce la storia di Stefano Labbia.

fumetti da leggere

Cosa ne pensi dell’intervista? Cosa vorresti sapere sulle sue storie e cosa vorresti suggerirgli? Commenta qui sotto e l’autore Stefano Labbia leggerà volentieri il tuo punto di vista…

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